ARMI IMPROPRIE

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mercoledì 24 giugno 2009

DANIMARCA: e poi lo chiamano "paese civile"...

Cos'è che che fa di una nazione la definizione di paese civile ? La presenza o meno di veline e "papi" ? L'assenza di criminalità o di immigrati ? O forse, più di tutto, il rispetto dei diritti umani ? Anche per gli animali.


Quello a cui assistiamo ha dell'incredibile, eppure è l'atroce realtà di un paese, la Danimarca che per tradizione, ogni anno massacra delfini extra-intelligenti e socievoli per una festa così come fosse un carnevale. Ogni anno, questo massacro brutale e sanguinario si riproduce nelle isole Feroe, che appartengono alla Danimarca. la danimarca, un paese supposto "civilizzato", membro dell' Unione Europea.
Troppe poche persone al mondo conoscono questo avvenimento orribile e deprovevole che si ripete ogni anno.
Questo massacro sanguinario è il frutto di giovani uomini che vi partecipano per dimostrare di aver raggiunto l'età adulta.
E' assolutamente incredibile che non sia stato fatto niente affinchè questa barbarie cessi.
Una barbarie contro i delfini Calderones: un delfino super intelligente e socievole, che si avvicina alla gente per curiosità.
Questa è un'altra delle atrocità, dopo la corrida in Spagna e le stragi di balene in Giappone, che vedono protagonista quella che si è autodefinita la specie più evoluta del pianeta: l'uomo !

I calderones, animali pacifici, molto curiosi e che si muovono in branchi, durante le loro migrazioni, passano nelle vicinanze delle isole Faroe, soprattutto nel periodo estivo. Come vengono avvistate viene dato l’allarme e tutta la popolazione si mette in moto per iniziare la caccia (i datari di lavoro danno dei permessi per partecipare ed anche una diaria). In pratica le balene vengono circondate a semicerchio dalle barche e convogliate verso piccole baie prestabilite che si trovano a ridosso delle città, verso l’acqua bassa, dove le attendono i loro massacratori.
Secondo le fonti ufficiali, verrebbe fatto un taglio netto nel collo per recidere il midollo spinale e le arterie per cui l’animale rimarrebbe paralizzato e perderebbe coscienza in 5-10”. Secondo le testimonianze delle persone che hanno assistito a questa mattanza, i video e le foto che si trovano in rete, le cose non si svolgono esattamente in questa maniera: le balene, per essere portate verso l'acqua bassa verrebbero uncinate per la coda, trascinate a riva e quindi uccise barbaramente a coltellate mentre si dibattono e gridano di dolore ed il mare diventa rosso del loro sangue.
Gli stranieri non possono assistere a questa caccia, per ci domandiamo: se realmente le cose sono così "umane" come viene descritto dai feroesi perché è vietato assistervi?
Una grossa denuncia su questa situazione viene fatta dalla Sea Shepherd Conservation Society la società fondata nel 1977 dal Capitano Paul Watson, a suo tempo, cofondatore di Greenpeace, da sempre in primo piano per cercare di fermare queste atrocità che intitola l'articolo "Vi è qualcosa di molto marcio in Danimarca" di cui riportiamo alcuni passaggi tradotti dall'inglese:
"L'orribile macellazione annuale di migliaia di balene pilota indifese ogni anno nelle isole Feroe, in lingua danese Isole Fær Øer, è altrettanto crudele come la macellazione del delfino effettuata dai giapponesi nelle Taiji. Ho visto le baie delle isole Færøer tinte di rosso dal sangue e ho sentito le urla delle balene pilota ferite mortalmente che urlavano per la propria vita mentre bagnavano i volti avinazzati dei loro massacratori con il loro sangue caldo, ridendo mentre le stupravano con le loro lame. E' uno spettacolo mostruoso ed è una oscenità abbracciata completamente dal governo danese e da molta gente danese. (...)"