ARMI IMPROPRIE

Blog letterario di controcultura curato da Farsiunlibro.it, il primo portale italiano per la stampa e la pubblicazione di libri.
Un utile approdo per editori e aspiranti scrittori con il desiderio del "self-publishing", dove trovare tutti i servizi di Print on Demand e consulenza editoriale per la produzione del proprio libro.


Iscriviti ai Feed !

venerdì 9 novembre 2007

Politici e Blog: l'ignoranza del potere.

Non ne parlavano i politici, non se ne parlava nei dibattiti, non ne facevano accenno il 98% dei media tradizionali. Internet in Italia, per la politica sembrava non esistere.
Finchè un giorno, un comico genovese, dopo che per anni aveva divertito gli italiani dicendo la verità, come nella più nobile tradizione della commedia dell'arte, non decideva di mandare tutti affanculo tramite il suo Blog."Ma come è possibile !?!" si sono detti indignati i potenti.
Come può una persona, seppur nota, riscuotere così tanto consenso parlando semplicemente dalla rete. Non dalla televisione o dai giornali controllati dai grossi gruppi editoriali, ma da un "volgarissimo" Blog.

Benedetta ignoranza !

I nostri politici non sapevano di avere a che fare con un bacino di utenza di circa 20 milioni di persone ( dati Censis ) e che il blog in questione è tra i primi 100 della classifica dei blogs più famosi del mondo, con più di 2687 siti collegati ad esso ( stima di Technorati ).
Ora, anche se non ci è dato sapere se questa gente sia veramente convinta che Ruppert Murdoch sia un magnate eccentrico tanto fesso da investire su internet solo nel 2005 2 miliardi di dollari, o che Ebay, in quanto casa d'aste online sia così bizzarra da comprare Skype ( oggi la più conosciuta piattaforma software per il Voip ) per oltre 4 miliardi di dollari.
Una cosa è certa: siamo governati da gente che non capisce niente di nuove tecnologie.

La cosa potrebbe anche non interessare, se non per il fatto che in questi giorni sono state varate due iniziative che riguardano tutti:La prima proviene da Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile. Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
In attesa che il disegno di legge Levi-Prodi venga approvato dal Parlamento, l'arzillo vecchietto ha modificato l'articolo 7 della Levi-Prodi con un comma aggiuntivo invece di cancellare l'abominio. Ecco il comma:"Sono esclusi dall'obbligo di iscrizione al Roc i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro".Cosa si intende per organizzazione imprenditoriale del lavoro? Chi propone pubblicità dal suo sito, come ad
esempio Google AdSense, ricade in questo caso? Chi vende un prodotto on line è un imprenditore del lavoro?

La seconda iniziativa, per la verità da tempo (troppo) nell'aria è ad opera del Ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni per il WiMax, la tecnologia che trasmette a 50 chilometri con costi di impianto molto bassi che dovrebbe risolvere il problema dell’ultimo miglio, Gentiloni ha avuto un’intuizione straordinaria: chi meglio dei responsabili del nostro digital divide può risolvere il problema del digital divide? Dopo un rapido consulto con Telecom, Vodafone, H3G e Wind ha deciso di farli partecipare al bando. “Per incrementare la competizione nelle telecomunicazioni” ha spiegato. Le frequenze per il WiMax di proprietà dello Stato saranno consegnate ai responsabili del ritardo dell’Italia che, secondo i dati dell’Unione Europea, è sotto la media dell’Europa allargata dei 27. Per facilitare l’ingresso dei grandi operatori il Ministro ha fissato il prezzo d'asta complessivo di tutte le licenze WiMax in 45 milioni di euro.
Nel frattempo il mondo, come al solito, ride di noi. Il Times in un articolo dal titolo: "Assalto geriatrico ai bloggers italiani" ci definisce come: "una nazione di legislatori ottuagenari eletti da settantenni, i pensionati".

Lo sport può essere una delle risposte più efficaci ai mali della nostra società.

di Roberto Ghiretti
Presidente Studio Ghiretti

Hermann Goering, il famigerato gerarca nazista, spiegava che quando sentiva “parlare di cultura metteva mano alla pistola”, mentre il celebre autore tedesco Bertolt Brecht pensava che la cultura fosse un’arma. Io sono dalla parte del secondo: la cultura è un’arma da puntare contro l’ignoranza, nella quale la nostra società sta rischiando di scivolare lentamente. E cos’è lo sport se non cultura?
Penso che la cultura, la pratica e lo stile di vita tipico dello sport siano capaci di generare un miglioramento della qualità della vita delle persone e di favorirne la crescita verso una direzione positiva. Probabilmente per i ragazzi di oggi, al termine della giornata scolastica, sarebbe meglio uscire per andare a giocare praticando uno sport, al posto di trascorrere ore davanti alla televisione a sognare di diventare parte del “fantastico mondo dello spettacolo”. Lo sport non è solamente cultura del fisico ma rappresenta uno stile di vita, che aiuta ad essere un sano e serio cittadino, abituando nuovamente le ragazze ed i ragazzi ad un sistema con delle regole, e non ad un mondo dove tutto accade per caso e per fortuna e mai come conseguenza di un percorso e di un impegno.
Ed in particolare in questi giorni, attraversati da moti di antipolitica, dalle critiche alla “casta”, dalla sensazione diffusa d’incertezza che abbiamo la necessità di ritrovare alcuni punti di riferimento importanti. Investire nello sport oggi porterebbe una sicura riduzione del disagio sociale, significherebbe fare prevenzione attiva nei confronti delle disfunzioni della nostra società, da quelle “politiche” a quelle sanitarie. Ciò contribuirebbe notevolmente sia a far diminuire la quantità degli adolescenti in sovrappeso, che passano ore a giocare con i videogames, anziché farlo nei cortili come una volta, sia a favorire l’acquisizione di uno stile di vita anche dal punto di vista mentale, introducendo i ragazzi al lavoro di gruppo, al concetto di leadership e dando loro degli obiettivi, togliendoli concretamente dalla “strada”.
Per una crescita ulteriore del sistema sportivo come “fabbrica” di socialità è però necessario che questo ruolo venga chiaramente riconosciuto da tutti gli interlocutori pubblici e privati. Si dovrebbe tentare di potenziare le strutture sportive, dalle Federazioni alle singole associazioni, mettendole in maggiore comunicazione con il mondo economico e politico; spiegando a questi ultimi quanto sia importante anche per loro investire nel settore, non solo comprando uno spazio su un cartellone o patrocinando un’iniziativa, ma costruendo percorsi articolati di collaborazione che lascino un segno in profondità.
Insomma, oggi c’è veramente un forte bisogno di aggregazione e socialità: lo sport può contribuire alla costruzione di uno stile di vita positivo non solo per il fisico ma anche per la morale. Credo fermamente che lo sport possa essere una delle risposte più efficaci ai mali, ormai cronicizzati, della nostra società.

martedì 6 novembre 2007

I LIBRI DEL MESE

Ispettore Ferraris. Punto e a capo
Ferdinando Neri
119 p. – Euro 9,80


Un inquietante mistero scuote la Torino bene. Il cavalier Enea Burzio, ricchissimo industriale a capo di un impero economico, da un giorno all’altro scompare. A casa lo aspettava la moglie, in palestra il suo personal trainer, in azienda l’amministratore delegato. Nessuno sa spiegarsi la scomparsa. Rapimento a scopo d’estorsione? Omicidio con occultamento di cadavere? Fuga volontaria? Dell’indagine si occupa l’ispettore Ferraris, poliziotto con un brillante curriculum di casi risolti.
Ferraris è bravo, ha un carattere irascibile, è gay. Il suo vice è il bel tenente Volturno.
Il questore lo incalza, la stampa lo bracca. L’amore è in agguato. L’ispettore Ferraris non ha scelta: il caso va risolto.

Ispettore Ferraris. Punto e a capo., Ferdinando Neri, Euro. 9,80

Ordina da IBS Italia




Parole di vino

Mario Jr Sacconi
118 pagine - formato 15x21 cm
Edizione 2007


Un libro da assaggiare, si rivolge all'appassionato che decide di farsi accompagnare alla scoperta del vino e comincia a leggere solo per il piacere di capire di cosa si tratta.

lunedì 5 novembre 2007

"Comunicazione al cioccolato" al COM-PA di Bologna

Martedì 6 novembre alle 11.30 verrà presentata la rassegna cinematografica "Penombre, seduzioni del cinema muto" che assume carattere biennale per celebrare con il 2007 il trentennale della scomparsa e con il 2009 i centoventi anni dalla nascita di Charles Spencer Chaplin.
Sempre il 6 novembre, alle 15.00, si terrà invece il "Laboratorio per sopravvivere alla pubblica amministrazione". Progetto per la diffusione della conoscenza dei diritti, delle facoltà e delle tutele per i cittadini: tre esperienze a confronto.
L'iniziativa, nata a seguito della realizzazione del manuale "Sopravvivere alla pubblica amministrazione. Guida ai cittadini su diritti, facoltà e tutele", ha già permesso di iniziare un proficuo confronto di conoscenze e saperi sul tema dei diritti con scuole, enti locali, associazioni.
Durante gli incontri verranno offerte tazze di cioccolata calda.
Provincia di PerugiaPADIGLIONE 20 STAND B46-C51
per maggiori informazioni:
Ufficio Comunicazione Dott.ssa Maria Rita Trinati Tel. 0753681551
Dott. Simone PettirossiTel. 0753681057

domenica 4 novembre 2007

Incontro con l'autore

Ferdinando Neri è nato a Siracusa nel 1966, ma ha trascorso gran parte della sua vita a Torino. Lavora come libero professionista, soprattutto a Milano. Nel 2005 ha pubblicato un romanzo erotico gay, I quattro re. Ha poi scritto diversi racconti gay - tra cui la storia rosa e la storia nera di cui sopra - che hanno trovato posto nel suo sito (http://xoomer.virgilio.it/ferdinandoneri). Altre informazioni su di lui sono reperibili nel sito e nella sua pagina di www.myspace.com/213039705


Ispettore Ferraris. Punto e a capo nacque in un modo un po’ particolare. Non avevo nessuna intenzione di scrivere un romanzo, ma un racconto, anzi: tre. Amo creare piatti con sapori molto diversi a partire da alcuni ingredienti comuni e mi era venuta l’idea di mescolare certi elementi di base, condirli in modi opposti e creare tre racconti, per certi versi molto simili, per altri agli antipodi.
Gli ingredienti erano semplici: un commissario, un agente, una storia d’amore e di sesso tra i due (realizzata o desiderata, all’inizio o alla fine), una richiesta di trasferimento, un pericolo mortale. Con questi elementi volevo creare: una storia rosa, tutta giocata sui sentimenti, senza sesso, né violenza; una storia rossa e blu, di sesso e di avventura; una storia nera, di violenza, agonia e morte. Non ricordo più da quale dei tre incominciai, ma due racconti, quello rosa e quello nero, vennero fuori completi, senza difficoltà. Il terzo invece si mostrò subito refrattario. Non perché le idee mancassero, ma perché erano troppe: quel racconto voleva essere un romanzo. Ho da tempo imparato che è inutile forzare le storie a diventare quello che voglio io: o lascio che diventino quello che vogliono loro o fanno pena (qualcuno potrà osservare che fanno ugualmente pena quando le lascio venire fuori come vogliono, ma giro questa critica alle storie). Così mollai il povero Ferraris per aria, con qualche pagina scritta e tante idee.
Qualche tempo dopo la pubblicazione di I quattro re, decisi di riprendere il testo, lasciando che crescesse quanto voleva crescere. Il racconto è diventato Ispettore Ferraris. Punto e a capo. Non è un romanzo rosso, in quanto non vi sono descrizioni di amplessi. È piuttosto un normale giallo in cui il protagonista è gay.

mercoledì 31 ottobre 2007

Sicurezza è libertà, al Forum per la presentazione della rivista "Con".


Si è tenuto a Roma l'11 ottobre scorso, il forum sulla sicurezza nelle città, in occasione della presentazione della rivista "Con"- conservatori contemporanei, diretta da Italo Bocchino che nel nuovo numero tratta proprio le problematiche legate alla sicurezza dei cittadini

"Con" vuole essere uno strumento di riflessione tra persone, professori, intellettuali, per dare un contributo qualitativo agli onorevoli di centro destra, per un percorso politico innovativo.

Tra i presenti, l'on. Gianfranco Fini che nel suo intervento pur ammettendo che in questa fase il senso di paura dei cittadini non è legato ad eventi storici chiari, è estremamente parcellizzato <...> La paura percepita è superiore a quella reale. Tuttavia, si è rotto il contratto tra il cittadino e lo stato, cioè quel senso di fiducia nelle istituzioni < ... >

In Italia si commettono 5 reati al minuto. E la situazione è resa ancora più complicata dallo scellerato indulto voluto dall'Ulivo che ha rimesso in strada bande di professionisti del crimine. La giustizia non funziona. Il sistema tiene dentro chi è in attesa di giudizio e fuori i condannati.

L'interrogativo è, quali possono essere le soluzioni ?

E' certo, ha poi detto Fini, che se si vuole costruire un ordine pubblico, una coesione sociale, bisogna aprire una battaglia culturale. Cioè la capacità di archiviare definitivamente il principio Russoeniano del "buon fanciullo" e garantire certezza della pena, per ridare ai cittadini la percezione di uno stato che cerca la coesione sociale mettendo fuori le "mele marce".




martedì 9 ottobre 2007

Vademecum per l'autore esordiende.


In tempi dove si fà un gran parlare di "rivoluzione dell'editoria" è il caso di stare attenti a chi promette facili guadagni.

E' vero ! L'evoluzione di Internet con il Web 2.0 ha portato un notevole cambiamento nella comunicazione interattiva, cioè nella possibilità per l'utente di essere il protagonista non solo dei propri contenuti ma anche di quelli che trova sulla rete, interagendo e collaborando. Di conseguenza nel campo dell'editoria, tutto ciò, ha provocato l'abbattimento di quelle barriere che impedivano a chiunque di pubblicare se non tramite una casa editrice, che a sua volta, se non era abbastanza potente doveva sottostare alle condizioni dei distributori, in grado oggi di chiedere commissioni anche del 60 % sul prezzo di copertina.
Ma come in ogni rivoluzione, dobbiamo fare i conti con gli effetti collaterali.

Mi riferisco al proliferare di offerte più o meno professionali da parte di pseudo editori che facendo leva sulla vanità dello scrittore fanno credere che stampando il libro da loro o soltanto apponendo il codice ISBN, sarà possibile vedere il proprio libro pubblicato e vendere chissà quante copie.
La realtà in Italia è ben diversa. Un pò come è accaduto per la bolla della New Economy che è esplosa perchè non aveva tenuto conto dei principi base della Old Economy.Sia per un ritardo legislativo in fatto di editoria, sia per una realtà commerciale consolidata, non si può pensare di scrivere un libro per fare soldi senza considerare i problemi legati alla promozione e distribuzione, che ancora si basano su vecchie regole consolidate:
1 - un libro non si vende da solo, va promosso con iniziative tanto più capillari, quanto più sono alti gli obiettivi di vendita. Non basta metterlo in una vetrina web per essere sicuri di venderlo ( chi comprerebbe un libro su internet di un autore sconosciuto ?);

2 - Per fare arrivare un libro nelle librerie bisogna passare per i canali distributivi ufficiali, che purtroppo dettano legge è si mangiano più della metà del nostro prezzo di copertina.

Io credo di più alla cultura del servizio. Un manoscritto è frutto delle idee e della sensibilità dell'autore. Un libro è il prodotto che rende quelle idee e quella sensibilità fruibile a tutti, a prescindere da quante copie si vendono. Se quel libro è vendibile o meno, lo decide il mercato. Per questo motivo, che prima di tutto credo sia importante affidarne la realizzazione a persone competenti che ti seguano nelle fasi di lavorazione, che ti consiglino e ti diano il supporto necessario per valorizzarlo, promuoverlo, diffonderlo.

Per comprendere meglio la differenza tra il nostro concetto di Service editoriale e quelli che vogliono far credere di aver rivoluzionato l'editoria, pubblichiamo alcuni commenti di aspiranti scrittori, presi su alcuni forum sparsi nella rete:

"Personalmente non riesco a condividere tutto questo entusiasmo per Bubu. Magnifica la possibilità di stampare poche copie e quindi di realizzare dei libri con poca spesa, ma il costo di stampa a me sembra elevato ( non dico eccessivo perchè non posso fare l'analisi dei costi ) e ciò diventa oneroso se si vogliono stampare molte copie con notevole incidenza sul prezzo di vendita.Inoltre la fase di preparazione alla stampa mi sembra molto deficitaria poichè non c'è la possibilità di correggere e modificare i file, inserire le foto in relazione al formato di stampa, apportare quegli accorgimenti che solo l'aspetto che assumerà il libro una volta stampato mi potrà suggerire. Ed ancora: come faccio a sapere di quante pagine sarà il mio libro in base al formato scelto? Come posso fare per scandire i capitoli? Come si può redigere un indice? Perchè non è possibile vedere una bozza prima della pubblicazione? E se voglio apportare qualche modifica ai file inviati cosa posso fare?Come si vede le manchevolezze sono tante da far ritenere che un libro stampato con Bubu ha una qualità artigianale e sostanzialemente è molto scadente. A me sempra pittosto inconcepibe stampare un libro qualunque senza vedere l'anteprima di stampa. Non lo facciamo neppure con una semplice lettera figuriamoci con un libro."

Il processo di creazione di un libro, così come era stato concepito da Guttemberg, è per quanto affascinante, talmente delicato da non poter essere demandato ad un robot software.
Anche perchè l'informazione più importante stampata su un libro, quella che fà vendere tante copie è una sola... il nome dell'autore.Ha più probabilità di farsi conoscere ( è quindi di vendere ) uno scrittore che ha distribuito gratuitamente 500 copie, di uno che ne ha vendute 10.
Concludo dimostrandovi perchè è meglio farsi produrre un libro da chi è disponibile a lavorare CON TE per realizzarlo, in modo da mettersi al riparo da brutte sorprese, come è accaduto a questa giovane autrice:

"E' già la seconda volta che acquistando MIEI libri da Bubu, mi arrivino con una decina di euro di spese di Dogana. Ma non stampa in Spagna, Bubu? E poi devo pagare la dogana? Per uno o più libri miei? E' Bubu che sbaglia o la Dogana o sono io e mi va di "c...o" quando non arrivano "non caricati" di dogana? Grasssssie Mirella "


Buona scrittura a tutti.

domenica 30 settembre 2007

Dal caso Mortara al bimbo ebreo mascotte delle SS. Due storie incredibili a 84 anni di distanza tra loro.

Ilya Galperin era solo un ragazzino di sei anni della Bielorussia che come tutti i suoi familiari ebrei fu coinvolto nella brutale retata compiuta dalle SS naziste nell'ottobre del 1941, presso il sobborgo di Koldanov.
Riuscì miracolosamente a fuggire dal campo di concentramento e a nascondersi fra gli alberi. Nove mesi più tardi il bambino, scoperto da un militare, che per salvargli la vita gli aveva assegnato un'identità falsa ordinandogli di non rivelare mai a nessuno il suo vero nome, fu adottato dalle SS per oltre due anni, che credendolo ariano lo portarono con loro sul fronte russo come mascotte, con tanto di uniforme nazista e di fucile giocattolo.

Una storia incredibile che, seppur diversa nel suo svolgersi, ci ha ricordato quella del caso Mortara avvenuta nel 1858, raccontata minuziosamente da Daniele Scalise nel suo libro, appunto "Il caso Mortara", pubblicato da Mondadori.

Bologna 1858, le guardie dell'inquisizione bussano alla porta di casa Mortara, una famiglia ebraica della città, e strappano dalle braccia dei genitori il piccolo Edgardo, bambino di sei anni, che i gendarmi papalini sostengono essere stato battezzato di nascosto anni prima da una domestica cattolica.

Inizia in questo drammatico modo la tragedia di una famiglia e con essa lo scandalo nazionale e internazionale. Il potere papale in agonia utilizza brutalmente questo rapimento per dimostrare una forza ormai esaurita. Napoleone III, Francesco Giuseppe, Cavour supplicano l'intercessione di papa Pio IX che non si fa commuovere dalle molte autorevoli richieste, nè intimidire dalle ancora più numerose proteste.
Edgardo resterà per sempre ostaggio del papa, crescerà in convento, diventerà prete e morirà novantenne, convinto di essere "graziato", vittima fino in fondo della violenza e della intolleranza antisemita.
A differenza del piccolo Edgardo, il bimbo bielorusso che oggi si chiama Alex Kurzem, ha settant'anni e vive in Australia, ha trovato la forza mentale di ricostruire quei momenti incredibili in cui venne anche fotografato più volte dalla Wehrmacht, con l'uniforme nazista come modello di "soldato bambino".
Aiutato dal figlio Mark, ha pubblicato di recente il libro The Mascot, dal quale la rete televisiva australiana ABC realizzerà un film-documento.

martedì 25 settembre 2007

La letteratura è morta ? No, finchè esiste questa TV.

Grazie a Dio siamo sopravvissuti a Miss Italia anche stavolta potendo dire che l'estate è davvero finita !
In un immenso reparto geriatrico, tutto addobbato a festa, il prodotto italiano proveniente dai migliori allevamenti ha sfilato per una settimana, sfoggiando tutte le doti possibili ( ma il fondoschiena no ) per dimostrarci quanto si può essere belle, brave, buone e colte. Praticamente perfette !
Spiegandoci i segreti dell'universo femminile, completo di trucco, parrucco e tango.
Per fortuna i dati sull'editoria indicano che il mercato italiano è risultato essere il quarto in Europa, e il sesto nel Mondo, con un fatturato di oltre 4 mld di euro nel 2005 (circa il 50% di quello tedesco ed inglese, il 25% di quello francese). Dall’analisi comparata con i mercati di Germania, Regno Unito, Francia e Spagna (1995/2005), emerge anche che l’Italia ha sensibilmente ridotto il divario nei confronti delle altre nazioni sul piano della produzione, distribuzione e consumo dei libri e si continuano a vedere ragazzi sull'autobus, nella metro, sugli aerei, che vogliono stare soli con un libro.
Molte piccole case editrici ci hanno chiesto se daremo spazio alle pubblicazioni un pò fuori dal giro della grande distribuzione.
Come si potrà vedere anche in questo numero, il nostro intento è proprio quello di dare "potere ai piccoli". Siamo convinti che non si debba trascurare un libro perchè è l'esordio di uno scrittore, perchè è di un editore sconosciuto o perchè è di un autore scomparso di cui nessuno ha mai trattato.
E almeno quest'autunno, apriamo un bel libro e diciamo "stop al televoto" !

lunedì 24 settembre 2007

Gingko edizioni lancia il progetto letterario "Qui tutto va a puttane"

Qui tutto va a puttane! - Concorso letterario/ Progetto di pseudo scrittura collettiva/ Antologia di racconti.

Ci sarà bene un perchè vi sono tante prostitute per strada e nelle case, e se le città si popolano di donne o uomini che amano darsi o sono costrette a darsi al primo venuto.

E' quello che la giovane casa editrice GINGKO in collaborazione con l' associazione FIORI DI STRADA tenta di spiegare con un concorso letterario partito il 2 settembre scorso che si protrarrà fino a tutto il 2008. - http://www.fuggicalipso.net

Il progetto "Qui tutto va a puttane!" ha scopi letterari e di beneficenza. Consiste nell'invio da parte degli scrittori italiani o stranieri, di ogni età, di un proprio contributo letterario sul tema della prostituzione, e nella raccolta, valutazione e selezione da parte della casa editrice dei migliori contributi capaci di raccontare questo mondo dando voce ai frequentatori o chi esercita.
Il progetto, che ha una durata limitata (vd. Regolamento), si concluderà con la pubblicazione di un libro (antologia di racconti) che verrà promosso, distribuito e venduto on line e nelle librerie con una prima tiratura di 1000 copie, e i cui proventi di vendita saranno devoluti totalmente in beneficenza all'associazione Onlus di Bologna "Fiori di strada" che opera per liberare dalla strada prostitute vittime di violenza e di sfruttamento e donne e bambini dalla moderna tratta di esseri umani.

Secondo alcuni studi sarebbero 38 milioni i rapporti che gli italiani consumano con prostitute annualmente e il giro d'affari supererebbe il miliardo di euro.
Le prostitute nel nostro Paese sarebbero circa 20.000, di cui metà in condizione di autentica schiavitù. Alcune istituzioni forniscono stime ancora più alte (35.000). Ad ogni modo l'Italia detiene il record di prostituzione straniera di tutta la Comunità Europea: nigeriane, moldave, ucraine, romene...Alcuni studi sociologici dicono che sono in gran parte giovani, di cultura medio-alta, molti sposati e molti conviventi coloro che frequentano abitualmente.
L'argomento è complesso, e come ogni fenomeno che solitamente è sotto gli occhi di tutti, non è conosciuto e svelato in ogni sua determinazione, sebbene le iniziative, gli enti, le associazioni, la politica, la Chiesa, i progetti, cerchino di parlarne. Ma il parlarne è un parlarne che proviene da angolazioni singole, da punti di vista e prospettive che il più delle volte sono parziali, e che pertanto analizzano il fenomeno, le cause e gli effetti, secondo impostazioni precostituite che hanno già in sè le motivazioni e i possibili rimedi (se davvero ce ne fosse bisogno).

Vorremmo capirci un pò di più, dare la voce a chi frequenta, assiste, specula, esercita. Vogliamo raccontare l'Italia e il progetto che ci proponiamo è mettere a fuoco una piccola inquadratura per farlo.
Perchè l'astrazione letteraria è utile per la mente, ma se un libro può dare una mano anche al corpo diventa uno strumento insostituibile!

domenica 23 settembre 2007

Tutto quello che vorreste sapere sui diritti d'autore.

Ma che non avete mai osato chiedere !

Vi segnaliamo una importante novità per i clienti di farsiunlibro.it
http://www.farsiunlibro.it/diritti.htm

A fronte delle numerose segnalazioni di autori che chiedevano informazioni sui diritti d'autore, abbiamo inserito sul nostro sito una sezione dedicata a queste tematiche.
Una "mini guida" con esempi e suggerimenti, per capire meglio come proteggere la proprietà intellettuale, quali strumenti ha l'autore per rivendicare la paternità dell'opera e, soprattutto, come valutare meglio i siti editoriali che promettono facili guadagni con la semplice apposizione del codice ISBN.

I libri del mese

Nick Hornby: l'appassionata filosofia del leggere di un grande scrittore



Nick Hornby è nato nel 1957 e vive a Londra. Dopo aver esercitato la professione di insegnante si è dedicato interamente alla scrittura e collabora con le più importanti pagine letterarie inglesi. I suoi libri sono pubblicati in Italia da Guanda: Febbre a 90', Un ragazzo, Alta fedeltà, Come diventare buoni, 31 canzoni e Non buttiamoci giù.

Quando ci aggiriamo confusi e disorientati in una libreria traboccante di novità e classici, è confortante ricordarsi di un titolo che ci è stato consigliato da una persona fidata.

Spesso tali pareri sono più efficaci di una recensione autorevole, e fornircene alcuni è proprio l'intento del libro di Nick Hornby, un diario di letture alquanto informale, che nulla ha a che vedere con i giudizi del critico, ma somiglia piuttosto a un'appassionante avventura dentro i libri.

Queste sue "non recensioni", che spesso ci raccontano un romanzo o un saggio in poche, felicissime righe, comunicano in modo estremamente diretto le sensazioni che tutti proviamo durante la lettura : la sorpresa o la noia, la felicità o il dispiacere, insomma i motivi per cui vale ancora la pena di leggere, anche se c'è una partita di calcio in tv.

Brane Mozetic

PASSION

ZOE edizioni

110 pagine - Euro 9,80
formato 13x20 cm


Passione si traduce con desiderio, ma anche con dolore. Quando il protagonista scopre che l'orologio della sua vita può aver cominciato il conto alla rovescia, in lui si accende una miccia devastante: esplode la rabbia, la violenza, il desiderio di diffondere la sofferenza intorno a se', la sete di dominio e di umiliazione che si risolve sempre in prevaricazione sessuale. Altre volte, pero', l'anelito alla tenerezza e all'amore sembrano stemperare questa mania distruttiva: sullo sfondo rimane la nostalgia per il compagno, amato ma assente, rimane la solidarietà nei confronti di un amico con cui condividere l'intimo destino. Sono il dolore e il desiderio, il sangue e lo sperma gli ingredienti che si mischiano negli incontri del protagonista: con il vanitoso amante occasionale, la marchetta sadica, lo sconosciuto egocentrico, il ragazzino scaltro, il ballerino pornodipendente, il vecchio amore che ritorna. Ed emerge, tra le righe, l'ironia con cui Mozetic sa disegnare i tratti e le manie di personaggi che ogni lettore ha conosciuto nel proprio, personale, viaggio nella passione.

Ora i fumetti arrivano sul cellulare via mms

(ANSA) - Londra - Fumetti sul cellulare: è questa la nuova frontiera dei popolari racconti illustrati, che arrivano direttamente sui telefonini via mms. Il sistema è semplice: le strisce vengono inviate direttamente sul cellulare, vignetta per vignetta. Le società che forniscono il servizio stanno ora pensando di accompaganre le immagini con suoni il più possibile evocativi dei classici 'bang', 'gulp' e 'crash' che i lettori erano abituati a leggere assieme alle vignette.

Notte Bianca di Parigi dedicata a Betancourt

Anche Parigi dedicherà la Notte Bianca in programma il 6 ottobre alla causa della liberazione di Betancourt, rapita 5 anni fa in Colombia.


Così come fece il sindaco Veltroni lo scorso 8 settembre, per la Notte Bianca di Roma, anche Delanoe si è quindi dichiarato molto impegnato per la sua liberazione.

mercoledì 29 agosto 2007

Benvenuti nel primo numero di Armi improprie

Siamo lieti di darvi il benvenuto sul blog di Farsiunlibro.it, il portale italiano per la produzione di lbri on demand.
La nostra avventura editoriale inizia quì, con il primo numero di Armi improprie.
Con un titolo così ambiguo volevamo focalizzare l'attenzione su quanto sia ancora oggi importante, nell'era della comunicazione multimediale, il linguaggio, la parola scritta.
Scomoda a volte, spesso pericolosa, chiassosa portavoce di rivoluzioni culturali, ma capace di suscitare reazioni ed emozioni proprio come un'arma impropria.
Parleremo di letteratura, cinema, musica, portando l'attenzione sulle piccole case editrici, dando spazio agli autori esordienti.
Naturalmente non mancheranno le novità sui nostri servizi per la produzione di libri on demand.
Iniziamo questo numero con un'omaggio umile e devoto ad un grande scrittore del nostro secolo, Raymond Queneau, autore tra l'altro di "Esercizi di stile", definito da Umberto Eco "...un grande artificiere che ci insegna a muoverci nella lingua, come in una polveriera".

A voi tutti un saluto ed un augurio di buona lettura.

martedì 28 agosto 2007

Dove sono i figli dei "figli dei fiori" ?

Sono trascorsi quarant’anni da quell’estate del ’67, l’estate che ha guidato ventimila persone sulle spiagge di San Francisco per assistere a un concerto gratuito nel Golden Gate Park, evento che ha consacrato la città come “capitale mondiale dei figli dei fiori”. Erano gli anni della guerra in Vietnam, e San Francisco era attraversata della contestazione studentesca. I rivoluzionari dell’università di Berkeley si battevano per i diritti civili, scontrandosi quasi ogni giorno con la polizia, mentre gli hippies di Haight-Ashbury pochi mesi prima avevano tenuto proprio qui nel quartiere il primo human be-in, un enorme raduno di persone che protestavano contro “la sporca guerra”. Nel frattempo, Jack Kerouac e Allen Ginsberg, matricole della Columbia University, e Gregory Corso di appena diciassette anni, avevano lasciato New York per unirsi ai poeti della baia, dando vita ad un movimento che avrebbe preso il nome di “Beat Generation”. Per tutti quei giovani che condividevano le stesse idee di libertà, la stessa cultura musicale, e che fumavano marijuana e usavano LSD, il concerto nel Golden Gate Park rappresentò un’occasione in più per ribadire i loro ideali di pacifica convivenza. Fu così che l’estate del ’67 si trasformò nell’estate dell’amore.

Oggi, a distanza di quarant’anni, le stesse utopie, gli stessi sogni sembrano confluire nuovamente nella città, spronati dalle numerose manifestazioni che celebrano quel periodo, una delle quali sarà il concerto che si terrà il 2 settembre proprio nel Golden Gate Park, e che vedrà la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’epoca come Country Joe McDonald o Ray Manzarek dei Doors.

Certo, gli artisti migliori non ci sono più, ma al di là della nostalgia o delle facili speculazioni che inevitabilmente questo tipo di operazioni comporta, viene da chiedersi quanti saranno gli spettatori che assisteranno al concerto del 2 settembre.

Se la cultura letteraria e musicale dell’epoca ha mantenuto intatto il suo significato. Quei ragazzi che protestavano nei campus universitari negli anni ’60, tenuti d’occhio dalla polizia per le loro idee troppo liberali, oggi sono dei tranquilli signori di mezza età. Sono insegnanti, impiegati di banca dalla cravatta troppo stretta, burocrati, e funzionari pubblici. Eppure la Beat Generation, rappresentò una profonda ribellione intellettuale contro il conformismo, la violenza, il potere, la famiglia, l’ordine costituito. Ma i ragazzi che ne sono stati protagonisti, quei figli dei fiori che hanno vissuto il movimento hippie e la rivoluzione sessuale, adesso sono arrivati al potere: basti ricordare che Bill Gates (classe 1955) è l'uomo più ricco d'America. Pertanto, è toccato alla generazione successiva scatenare una nuova ondata di ribellione, stavolta soprattutto letteraria. Scrittori come Douglas Coupland e Brett Easton Ellis sono diventati i portavoce di questa generazione, la “Generazione X” brillantemente ritratta proprio nell’omonimo libro di Coupland dove un gruppo di amici, tutti “trentenni o giù di lì”, tutti sovraistruiti e sottoccupati, partono per il deserto della California alla ricerca di un cambiamento che dia significato alla vita. Ma l’aspetto più interessante del libro di Coupland è il difficile rapporto fra la generazione X e la generazione precedente.


Nati e cresciuti in un mondo dove la disoccupazione, la droga e la criminalità sono all’ordine del giorno, i figli dei figli dei fiori hanno dovuto fare i conti con i problemi che i loro genitori si sono lasciati alle spalle. Bandito l’ottimismo cantato da Lennon in “Imagine”, svanita la possibilità di diventare un nuovo Bill Gates, il pessimismo e la noia la fanno da padrone.


Si dice che ogni epoca ha il mito che si merita. Ebbene noi abbiamo Douglas Coupland che nelle sue pagine ci mette in guardia dalle facili illusioni che l’ottimismo dei ’60 ci ha lasciato in eredità. Niente più favole “alla Kerouac” sul viaggio, il buddismo zen e la liberazione dalle dimensioni dello spazio e del tempo. La generazione X deve affrontare ben altri problemi e trovare nuove soluzioni. È una generazione esposta alla paura del futuro, intrappolata nelle nevrosi, ridotta in miseria per colpa del lavoro “flessibile, libero e fantasioso”. E semmai vi chiedete dove si nascondono i figli dei figli dei fiori, allora non cercateli ai concerti promossi dagli sponsor, nelle palestre tra i drogati del fitness, negli spot pubblicitari o dietro il sorriso stereotipato del concorrente di un quiz a premi. Scendete in strada, entrate in uno dei negozi del centro, e guardate dritto negli occhi il commesso alla fine della sua giornata di lavoro.


Rif. :
Douglas Coupland – “Generazione X” (Mondadori, 1999)
Piero Scaruffi – “Il Terzo Secolo. Cronache americane.” (Feltrinelli, 1997)

Grande successo la prima edizione del MYSTAGE FESTIVAL

Il Mystage Festival "The Best Band from the Web" è stato il primo tentativo in Italia di proporre band europee selezionate dal mondo "virtuale" di Myspace, Tagworld, LastFM quello che si è svolto dal 24 al 26 agosto in 3 diverse città della toscana.

Come già sta avvendo fuori dai confini nazionali, la rivoluzione della musica via internet trova spazio anche qui in Italia grazie a questa prima iniziativa che ha come obiettivo quello di mettere a disposizione di 5 band di forte successo nel web, anche se escluse dal circuito majors, spazi adeguati per una esibizione live di grande qualità.

L'evento si è svolto dal 24 al 26 agosto 2007 in tre diverse locations della Toscana: Vaglia, Palazzuolo sul Senio, Barberino del Mugello.

Per ascoltare le band www.myspace.com/mystagefestival

Il tatto, uno dei cinque sensi "uccisi" da YouTube e videofonino.

Stiamo ormai perdendo l’uso di uno dei cinque sensi: il tatto. Ucciso dalla comunicazione multimediale massificata per mezzo dei videofonini, ipod e siti come YouTube, archiviamo le nostre emozioni privandole di quelle sensazioni che possono darci un disco in vinile, le calde pagine di un libro, la forma di un oggetto a noi caro.
Tutte cose che generano sensazioni difficili da trasmettere attraverso un monitor.

Un’occasione per risvegliare le nostre funzionalità tattili ci viene data dalla fine dell’estate.
Il momento giusto per ricordare e condividere con gli altri le emozioni delle vacanze raccogliendole in un’agenda, un quaderno e riempirlo di fotografie, disegni, appunti, ma anche conchiglie, sassi, sabbia, fiori.
Tutto ciò che si possa toccare, ammirare in tutta calma. Oggetti le cui forme evochino momenti della vacanza che non si vogliono dimenticare.
Un genere antico tornato oggi di moda con il nome di Scrapbook.

Lo scrapbook è un’idea che viene dal passato, dal XVI secolo, ed ha trovato , negli evoluti vacanzieri del XXI secolo, nuovi estimatori.
L’utilizzo di oggetti , per raccontare le proprie esperienze, che siano vacanze o qualsiasi altro tipo di evento, non è quindi originale, ma negli ultimi anni con l’avvento della tecnologia digitale si è ampliato il concetto stesso di “diario”.
Infatti lo Scrapbook è qualcosa di più di un filmino o di una semplice raccolta di oggetti.
Somiglia più ad un reportage, a un documentario, con commenti, poesie, disegni, appunti dettagliati di luoghi o situazioni vissute.
Mettendo così in evidenza, ciò che fa realmente la differenza tra andare in vacanza e viaggiare.

Infatti, i può andare in vacanza anche restando tutto il tempo sdraiati al sole sonnecchiando, o facendosi gestire le giornate dallo scandire dei ritmi dei villaggi turistici.
Oppure, si può viaggiare, alla ricerca non solo del luogo esotico o dell’oggetto originale per arricchire la nostra casa, ma si può viaggiare ricercando qualche cosa che arricchisca la nostra anima, che ci consenta di aumentare la nostra capacita di comprendere noi stessi attraverso la comprensione del mondo.
Esiste anche una corrente di scrapbooker in cui sono i creativi e i designer a far scuola sulla rete, dove è possibile ammirare i loro “diari”, vere e proprie opere d’arte, come quelli degli illustratori Guillaume Reynard e Roswitha Guillemin.
Per diventare uno “Scrapbooker” non bisogna avere un talento particolare, basta avere una gran voglia di raccontare agli altri il proprio vissuto, le nostre sensazioni ed emozioni.
La maniera migliore per rendere disponibile agli altri il nostro “scrapbook” è quella di realizzare un libro/raccolta da stampare e consegnare a chi si vuole.

I libri del mese

Livio D'Addario

Ossessione Paris Hilton

Pesce Editore

Edizione 2007 - 127 pagine
formato 21x15 cm

Brama della carne. Brama del vizio. Brama infinita di vivere e godere. Sono i soldi che comprano tutto, sono i soldi che che ti muovono dal letto la mattina in qualunque caso, studiamo e lavoriamo senza alcuna garanzia, che un giorno ce li avremo 15000 euro al mese per tirare avanti.


Agamennone Palinsesti
Anni settanta for dummies
Corso intensivo per affrontare un eventuale ritorno dei nostri anni 70.

Edizioni Acqued8
Edizione 2007 - 87 pagine
formato 21x15 cm

Chissà quante volte ci è capitato di ripensare con un sottile velo di nostalgia a quelle domeniche pomeriggio passate davanti alla TV, a seguire 90° minuto condotto da Paolo Valenti.
Se lo chiediamo a un quarantenne, troviamo una sicura conferma e magari la confessione che ancora oggi canticchia sotto la doccia "born to be alive" di Patrick Hernandez, disco in voga nel '79.
In questa simpatica guida-revival dei mitici anni 70, ritroviamo tutti quei ricordi che hanno fatto epoca, per rivivere quell'atmosfera da disco music che ha segnato la nostra adolescenza, ma anche per riflettere sul momento socio/politico italiano di quegli "anni di piombo" che, come il legendario borsello a tracolla, qualcuno ancora oggi tenta di rievocare.

La vita sessuale dei camaleonti - intervista con l'autore

Questo mese abbiamo il piacere di incontrare Cristiana D. Formetta, autrice emergente de "la vita sessuale dei camaleonti", collana i Lemming della Coniglio Editore.

Il libro racconta la storia di tre personaggi e delle loro vite divise tra Londra, Los Angeles e l'Italia. Un indagine tra le emozioni esplorando la natura sentimentale contemporanea, disegnando una nuova geografia di rapporti interpersonali.


AI : Come ti è venuta l'ispirazione di scrivere questo libro ?

L'idea di scrivere La vita sessuale dei camaleonti è scaturita dalle conversazioni con un amico fotografo, che per molti anni ha vissuto e lavorato all'estero. Quasi tutti i miei libri nascono così, da incontri occasionali con altre persone che come me, vivono una vita un po' selvaggia, sempre con una valigia in mano, sempre in cerca di un'impossibile equilibrio tra il sogno e una realtà che spesso ci porta a sacrificare tutto, anche le cose belle come l'amore.

AI : Nel tuo libro si possono trovare riferimenti con la tua vita privata ? Esperienze vissute in prima persona, momenti particolari ?

I personaggi principali del libro sono tutti artisti, o aspiranti tali, e si muovono in un contesto che io conosco bene. Di conseguenza, molte persone che frequento e che ho frequentato in passato hanno contribuito inconsciamente a delineare meglio sia il carattere di Mauro, fotografo free-lance che dal Regno Unito torna in Italia dopo l'ennesimo insuccesso, sia quello di Trevor, un pittore a fine carriera che intreccia una relazione con Lisa, la fidanzata del suo gallerista. Persino la "scrittrice senza nome" che appare all'inizio e alla fine del libro, accompagnando con le sue riflessioni lo scorrere della vicenda, non è più il mio alter-ego, ma solo una donna che ha un traguardo e vuole raggiungerlo con ogni mezzo. Non importa se debba usare il sesso o il proprio talento per riuscirci.
Il libro riflette un momento particolare della mia vita, ma quella che io descrivo potrebbe essere la vita di una qualunque ragazza del sud (io sono nata a Salerno) che all'improvviso sente nascere dentro di sé la voglia di fuggire. Fuggire dalla città e da una morale che la soffoca. Insomma cambiare pelle come un rettile, o colore proprio come un camaleonte, solo per sentirsi finalmente diversa, e lasciarsi travolgere da desideri e bramosie (anche sessuali) che la porteranno a vivere avventure al di là del bene e del male. Come donna non posso che condividere la voglia di mettersi in gioco della mia protagonista, e anche quel pizzico di egoismo che guida la sua strada. Ma come scrittrice ho un temperamento più riflessivo, e so che nella vita, proprio come nei libri, non c'è sempre un lieto fine.

AI: Che cosa provi ogni volta che scrivi un libro come questo, che parla di sentimenti così forti ?

Scrivere richiede sempre molto autocontrollo, altrimenti non sei tu che controlli la scrittura ma è la scrittura che controlla te. Ma scrivere di passioni così forti senza lasciarsi coinvolgere è praticamente impossibile. Mentre scrivevo La vita sessuale dei camaleonti ho provato una forte empatia con Trevor, il personaggio a me più caro. Trevor vorrebbe credere nei sentimenti, nell'amicizia, in qualcosa di pulito. Ma quello che vede intorno a sé lo scoraggia, e lo spinge a cercare nel sesso quell'amore che gli manca. E alla fine del libro mi sono sorpresa ad augurargli buona fortuna, come se Trevor fosse lì vicino a me, in carne ed ossa.

AI : Sappiamo che hai pubblicato racconti, in Italia e all'estero. Due diverse realtà. Cosa pensi della realtà editoriale del nostro paese, rispetto a quello che avviene all'estero, soprattutto per quanto riguarda gli autori esordienti ?

La scena editoriale inglese, come quella americana, è molto diversa dalla scena editoriale Italiana. All'estero c'è un buon numero di case editrici disposte a scommettere su autori esordienti o comunque poco noti, perchè si può contare su un bacino di lettori più ampio. Invece in Italia, ad eccezione della Coniglio Editore e di pochi altri coraggiosi, le persone disposte a correre un "simile rischio" sono ancora troppo poche, e forse si preferisce pubblicare sempre i soliti nomi, come se questo fosse un sicuro investimento. Ma per fortuna anche qui le cose stanno cambiando.Nell'ultimo anno ho letto numerosi libri di autori semi-sconosciuti, e tutti scritti molto bene. Da buona lettrice, faccio il tifo per loro.

AI : Quali sono i tuoi progetti per il futuro ?

In questo periodo sto lavorando a due progetti che mi stanno molto a cuore.Attualmente sono impegnata a cercare nuovi autori per la collana "I pitbull - libri piccoli e cattivi" per conto della Nicola Pesce Editore. Inoltre sto scrivendo un nuovo romanzo, che si chiamerà Il cuore nero degli uomini. Un romanzo più intimo e personale, che tratta di passioni inconfessabili e di segreti nascosti all'interno di una piccola comunità.

AI : Siamo felici che sia stata tu il primo autore ad inaugurare Armi Improprie. Ti chiediamo di lasciarci un segno della tua visita, raccontandoci un'aneddoto particolare, il più strano che ti sia mai capitato.

Una sera, un giovane architetto di origini ebree con chiare inclinazioni alle pratiche sadomaso, ha provato a sedurmi con la scusa che noi due insieme formavamo una coppia perfetta. Tutto questo perchè lui era convinto (e credo lo sia tuttora) che le ragazze cattoliche fossero per natura delle perfette "schiave", a causa del loro credo religioso che le spinge ad essere così dolci e sottomesse. A dire il vero, io non so se questa sia la situazione più strana che mi sia capitata, però per la prima volta ho pensato alla religione come qualcosa di sexy.
Bizzarro, vero?

Libri per l'estate: riscoperto mario Nozza, maestro dei cronisti controcorrente

Riscoperta di un maestro del giornalismo italiano, quella che propone "il pistarolo" (il Saggiatore) che raccoglie la preziosa eredità di Marco Nozza (1926-1999), già cronista grintoso del Giorno.

Fu proprio Nozza il leader del manipolo di giornalisti che all'indomani della strage di Piazza Fontana iniziò ad intuire retroscena oscuri, dubitando delle versioni ufficiali ed iniziando a scavare da segugi, per questo bollati con disprezzo dalla stampa di estrema destra col termine di "pistaroli".

"Abbiamo tenuto duro per un decennio, i più testardi anche di più, non siamo mai diventati una lobby, nessuno di noi ha mai indossato l'eskimo, nessuno di noi ha fatto carriera, mentre molti di quelli che indossavano l'eskimo sono diventati direttori editoriali, editorialisti, commentatori con fotina, savonarola televisivi, moralisti osannati a destra, sinistra e al centro", scriveva Nozza, ricordando anche d'aver scoperto il proprio nome in cima alla lista degli obiettivi scelti dal manipolo di terroristi rossi di Marco Barbone, che poi assassinò un suo collega del Corriere della Sera, Walter Tobagi.


fonte REUTERS

lunedì 27 agosto 2007

Beaufort Books pubblicherà il libro di OJ Simpson ad ottobre

New York - La casa editrice Beaufort Books ha annunciato che pubblicherà il racconto di O.J. Simpson sulla morte della sua ex moglie Nicole Brown Simpson il 3 ottobre.

Beaufort Books ha raggiunto un accordo con la famiglia di Ron Goldman, ucciso insieme a Brown Simpson nella casa di lei a Los Angeles nel 1994. I termini dell'accordo non sono stati resi noti.

Il mese scorso, un giudice federale aveva ceduto i diritti del libro "if I did it" alla famiglia di Goldman, a cui Simpson deve 33,5 milioni di dollari di risarcimento danni.


fonte REUTERS

Trieste ricorda Umberto Saba

Trieste ha celebrato lo scorso 25 agosto il poeta Umberto Saba a 50 anni dalla sua morte.

In quella che fu la sua libreria antiquaria di trieste e che porta ancora oggi il suo nome, è stato presentato il saggio 'Trieste nella poesia di Umberto Saba". Alla città che gli diede i natali il 9 marzo 1983, Saba dedicò molte delle sue più grandi poesie che vengono ora ricordate nel nuovo saggio.


fonte ANSA